La Polvere Magica: Come la Chimica Rivoluziona l'Ambiente.
Un Viaggio nell'Impresa di Stefano Manna

È opinione comune che le imprese nascano dalle attente analisi di mercato, studi dettagliati della concorrenza, e dalla stesura di business plan e piani d’azione. Tuttavia, ciò che stiamo scoprendo curando il nostro progetto “L’Arte dell’Impresa” è che le imprese nascono dai sogni o, come in questo caso, dalla polvere magica.

Il protagonista della nostra storia è Stefano Manna, laureato in Chimica Farmaceutica ed una lunga esperienza alle spalle nel settore farmaceutico, spaziando dalla logistica alla informazione scientifica, e il suo racconto inizia così:

C’era una volta mio papà, professore di chimica analitica ed idrologia per tantissimi anni all’Università La Sapienza di Roma nella facoltà di Farmacia.

Dopo i primi anni di carriera all’università di Napoli, si trasferì a Roma, dove, nell’arco degli anni, divenne professore associato, continuando ad occuparsi di analisi delle acque e di problemi ambientali

Nei suoi lavori e consulenze aziendali, lavorò a molti progetti che lo portarono a valutare la qualità delle acque potabili o la salute dei laghi.

Tra i suoi lavori più significativi, realizzò uno studio approfondito su tutti i laghi costieri del Lazio, in collaborazione con i geologi della Tuscia. Insieme, esaminarono il grado di inquinamento degli strati dei laghi, scendendo in profondità.
I risultati della ricerca furono sorprendenti: nei primi metri di profondità, trovarono livelli impressionanti di piombo, un residuo dell’epoca in cui la benzina era additivata con questo metallo. Questi studi contribuirono a comprendere meglio l’impatto a lungo termine delle attività umane sull’ambiente e a promuovere pratiche più sostenibili”.

Uno dei gravi problemi ambientali è l’igiene e la pulizia dei luoghi dove viviamo, perché le sostanze utilizzate per la pulizia e l’igienizzazione potrebbero essere a loro volta nocive per l’ambiente. Inoltre, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti causano l’inquinamento dell’aria pulita, poiché gli odori nauseabondi causati dalla decomposizione della spazzatura nei cassonetti e nelle discariche rendono interi quartieri invivibili e spesso spingono i residenti a mobilitarsi contro le discariche.

 Ed è proprio su questi temi che la ricerca di Stefano e suo padre si rivela fondamentale per tutti noi. Lascio quindi il racconto a lui:

Tutti noi, continua Stefano – come utenti della città, passando vicino a un cassonetto, percepiamo immediatamente un odore sgradevole, soprattutto d’estate. Questo perché i sacchetti della spazzatura gettati lì dentro producono il percolato, il “succo” della spazzatura. Questo succo ha un carico organico elevatissimo che, fermentando, emana un odore terribile. Ed è proprio qui che entra in gioco la conoscenza di chimica inorganica di mio padre. Con la sua mentalità scientifica da ricercatore, iniziò a pensare ad un particolare mix di sostanze per risolvere il problema. Iniziò a sviluppare le prime formulazioni. Ho ancora delle buste di venti anni fa, della prima produzione che abbiamo fatto. Erano i primi prodotti che abbiamo fatto realizzare da un terzista, prodotti fisicamente testati.
Ci rendemmo conto che l’idea di mio padre era corretta e che la chimica lo poteva confermare: quei prodotti funzionavano e anche bene.

Devo provare che ciò che percepisco con il naso, o non percepisco, sia veramente così” diceva mio padre. Quindi iniziammo con i test. Abbiamo condotto una serie di esperimenti all’Università, compresi test di microbiologia, per comprendere il meccanismo d’azione del prodotto. E il prodotto, nella sua estrema semplicità, come spesso accade, si rivelò anche estremamente efficace.

La chimica è ovunque, noi siamo chimica e questo prodotto nasce da essa e dalla grande passione di mio papà per il suo insegnamento e la sua applicazione. Tutto questo, in un senso estremamente pratico, ha portato allo sviluppo di una soluzione efficace per un problema comune, dimostrando come la scienza possa avere un impatto concreto e positivo sulla vita quotidiana di ognuno di noi.”

Mentre Stefano parla, percepisco con forza il suo legame con la scienza trasmessogli dal padre. Le immagini che mi passano per la mente sono quelle di un mago che, con la sua bacchetta magica, trasforma pozzanghere in acqua pulita e il suo piccolo discepolo che lo segue passo passo, osservando con molta attenzione e cercando di comprendere cosa si nasconde di così magico della bacchetta. Questo risveglia in me colori vividi e ricordi di provette da laboratorio, che richiamano suoni e creano la colonna sonora del suo racconto.

Così, gli chiesi se nella sua storia ci fossero dei suoni o delle musiche ad accompagnare questo viaggio

Il suono dell’acqua che scorre. Il percolato, che è un liquido, diventa chiaro e pulito perché il prodotto distrugge ciò che è dentro. Il nero sparisce in modo quasi magico, e questo rumore di un fiume che scorre lo associo alla pulizia e al benessere generale. Il suono dell’acqua è rilassante, mi piace e mi fa pensare a un torrente di montagna, pulito. I colori che mi evoca sono quelli della trasparenza, dell’acqua, del verde – tutti quelli che la natura offre. Anche il logo della nostra impresa riflette questo legame con il verde, il blu e il bianco trasparente. Sono tutti collegati in modo profondo.”

Il racconto di Stefano è vivo e impregnato del piacevole odore del loro prodotto, che si diffonde negli uffici e nel piccolo capannone dove avviene la produzione. “Noi lavoriamo con la polvere,” è la prima cosa che mi dice dopo essersi presentato. “La polvere magica,” ho pensato.
La memoria olfattiva funziona senza preavviso; non possiamo “proteggerci” dalle emozioni suscitate, come possiamo fare con la memoria visiva chiudendo gli occhi o con quella uditiva coprendoci le orecchie. Nell’istante in cui lo stimolo olfattivo entra nella nostra cavità nasale, è già troppo tardi per tapparsi il naso: quel profumo ha già fatto breccia nei nostri ricordi e nel nostro cuore. La Maxidina, prodotta dall’ impresa MTF Biochemical srl, per sua natura ha questo potere su tutti coloro che vengono a contatto con la magia della sua polvere.

La crescita e il nostro muoversi nel tempo, continua Stefano con il suo percorso fiabesco sollecitato dalla mia curiosità di capire la corporatura e i movimenti di questa delicata creatura-, la vedo come quella di un bambino che all’inizio un po’ traballava nel suo camminare per poi piano piano, crescere e trovare la sua stabilità, l’armonia e la fluidità dei suoi movimenti. Pensando alla nostra storia, a quello che è stato il nostro inizio, quello che abbiamo passato e ciò che siamo ora, vedo la spensierata crescita di questo bambinetto che all’inizio si appoggia al signore, al mago come l’hai definito tu, che saltella e trasforma le pozzanghere in acqua limpida, e che poi comincia a camminare, comincia a fare, e anche se trova davanti a sé molti ostacoli e molte difficoltà, non si arrende li supera e va oltre.

Se potessi dare qualche consiglio a quel ragazzino, probabilmente gli direi di essere un po’ meno credulone, anche se credere nelle persone non è mai una cosa negativa. Gli consiglierei di essere più attento, meno impulsivo e più riflessivo nelle decisioni. Le esperienze devono essere vissute direttamente sul campo, nella nostra esperienza imprenditoriale abbiamo preso colpi duri che però ci hanno fatto crescere e ci hanno insegnato molto.
La fatica ha fatto parte del nostro cammino; senza di essa, non avremmo mai potuto fare quello che abbiamo fatto. Purtroppo vengo da una generazione in cui il successo si raggiungeva con le proprie forze, senza chiedere mai niente a nessuno.”

Qual è il futuro di questa creatura?

Stiamo ancora lavorando, creando, abbiamo ancora in mente tante cose da fare e tanti sogni da realizzare. Inoltre, io sono molto legato anche affettivamente a tutto ciò che viene creato qui. Quindi il futuro non posso che vederlo luminoso, spazioso, con colori vivi, bello e felice. E spero anche tranquillo, perché stiamo passando periodi faticosissimi e quindi vorrei che fosse anche più tranquillo e sereno.”

Ci lasciamo con Stefano tra le polveri magiche e con la speranza di un mondo futuro privo di cattivi odori, dove la matrice che noi percepiamo come cattivo odore si è del tutto trasformata e con l’immagine di cassonetti della spazzatura colorati e ben odoranti che nel loro aspetto trasformato ci attraggono e invogliano a rendere il mondo più pulito, vivibile e sano.

 

Cura dell’intervista e della fotografia: Suzana Zlatkovic